Progetto NoiNo.org

Armonie e Progetto NoiNo.org

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All’interno del progetto NoiNo.org, l’Associazione Armonie ha incontrato tre Centri giovanili e di aggregazione in occasione di tre date di importanza simbolica per la lotta contro gli stereotipi di genere e la violenza sulle donne: il 25 novembre, il 14 febbraio, e l’8 marzo.

  • Laboratorio presso il CAV Anni Verdi, Savena (Conduzione di un educatore dell’associazione Maschile Plurale e un’educatrice dell’associazione Armonie).

L’incontro ha visto coinvolti 15 ragazze e ragazzi, in maggioranza di sesso maschile, di provenienza di provenienza geografica eterogenea e con un’età compresa tra i 10 e i 15 anni.

Il laboratorio ha alternato metodologie diverse, fra momenti di confronto verbale e momenti di espressione più ludica e corporea. Dopo un gioco di riscaldamento che esplora in modo divertente le differenze, alcune oggettive, altre richiamanti gusti, interessi e comportamenti, che accomunano o distinguono i/le ragazzi/e, siamo passati ad una riflessione sulle differenze e gli aspetti comuni emersi nel gioco. Abbiamo invitato ragazzi a confrontarsi tra loro; si è sottolineato come la storia personale, gli interessi soggettivi di ciascuno/a si uniscono alla cultura d’appartenenza, le abitudini in famiglia e negli altri ambienti importanti (es. scuola), condizionando e dando origine a queste differenze. Il passo successivo è stato riconoscere come a volte i comportamenti siano diversi a seconda se si è maschi o femmina; allo stesso modo viene chiesto ai/alle ragazzi/e di fare cose diverse in base al sesso di appartenenza. Infine, i ragazzi, divisi in due gruppi, hanno rappresentato una scena che affrontava le differenze in modo ludico e dinamico, richiamando esperienze quotidiane a loro vicine. Noi facilitatori abbiamo suggerito un canovaccio di partenza, i ragazzi hanno scelto le parti che volevano recitare e insieme definito le azioni e i dialoghi.

Ragazzi/e sono apparsi molto coinvolti, hanno mostrato interesse ed entusiasmo, spesso si sono scontrati tra loro in modo animato ma sempre con sincerità, rivelando stereotipi legati alla competizione tra maschi e femmine, alle possibilità e alle capacità riconosciute (o meno) reciprocamente. Nel tempo limitato del laboratorio abbiamo lanciato stimoli e interrogativi importanti che hanno indotto i/le ragazzi/e a mettersi in discussione e favorito margini di libertà impensata tanto per le per le ragazze che per i ragazzi.

Nei mesi successivi, un secondo appuntamento di continuazione del laboratorio ha avuto luogo presso l’atelier di sartoria dell’associazione Armonie, con la realizzazione manuale di un braccialetto per ogni partecipante. L’attività è stata pensata come richiamo simbolico alle tematiche affrontate: le differenze si mescolano fra l’oro creando intrecci inediti per ciascuno di noi.

  • Centro giovanile quartiere Pilastro (conduzione di una educatrice di Armonie e di un educatore di Te@)

L’attività, rivolta ad un pubblico (di quantità variabile all’interno dello stesso pomeriggio fra i 3 e i 7 partecipanti) di adolescenti tra gli 11 e i 15 anni risiedenti al Pilastro, si è concentrata sulle esigenze espresse dagli stessi ragazzi i quali avevano preparato delle domande in forma anonima. Le domande, al nostro arrivo erano già state raccolte in un barattolo recante il titolo di Affettività, sessualità, genere. Dopo un breve brainstorming sul termine ‘violenza’, è emerso quindi un assoluto ed urgente bisogno di ascolto e di reazione alle domande poste dai partecipanti, tanto da costringerci immediatamente ad abbandonare l’iniziale programma pensato ad hoc per l’incontro e a concentrarci sui bisogni reali che prepotentemente uscivano dal barattolo. Le domande urgenti riguardavano in primis la sessualità: la verginità come valore, la possibilità o meno della masturbazione femminile, le pratiche sessuali tra adolescenti alle prime armi, la dinamica del parto e l’anatomia degli organi riproduttivi femminili, prevenzione di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili, ecc. Ad un primo livello quindi abbiamo inteso dare risposta a domande apparentemente tecnico-pratiche di educazione sessuale. Ma ad un secondo livello le questioni sollevate sono state il pretesto per portarci dritti al punto, cioè permettendoci di scavare con i partecipanti sugli stereotipi di genere e sull’affettività secondo i modelli sessisti dominanti. Ad esempio questo lavoro a permesso di far emergere lo stereotipo di una figura maschile attiva e aggressiva che naturalmente si rivolge ad un corpo femminile passivo e pronto ad essere trivellato, secondo un immaginario violento, seguendo una dinamica scarsamente dialogica e relazionale che tenga in considerazione il consenso da parte del-la partner. Inoltre le domande e le richieste di spiegazione dei partecipanti, vertendo sui temi già menzionati, hanno permesso di offrire elementi informativi e di riflessione riguardo alle pratiche eterosessuali ed omosessuali, alla fiducia nelle relazioni affettive, all’orientamento sessuale ed anche ai dogmi religiosi che guidano ed influenzano le nostre scelte e le nostre pratiche sessuali ed affettive.

  • Casalecchio

L’attività, rivolta ad un pubblico (di sole 6 persone) di adulti genitori di adolescenti e preadolescenti frequentanti la zona di Casalecchio e di Bologna ovest, si è organizzata attorno alla proiezione di un breve cortometraggio (il uozzappone del Progetto Alice!), originando un dibattito aperto ed attento alle esigenze espresse in quello stesso contesto dai partecipanti. Anche in questo laboratorio infatti si è colta la necessità di accogliere la parola e le esigenze espresse senza voler strutturare eccessivamente l’incontro. Lasciandoci dunque guidare da domande, richieste di approfondimento ed aspettative dei genitori abbiamo tentato fortemente di metterci in discussione noi stessi, con i limiti del non essere noi genitori o dell’esserlo solo da pochi mesi, per cercare di rispondere a quella che è apparsa sin da subito la loro domanda centrale “come posso io genitore di adolescente/i creare un canale di dialogo/aprire una discussione con mia/o figlia/o riguardo a sessualità ed affettività?”. Per tentare di dare elementi utili e costruttivi a predisporre il dialogo che gli stessi partecipanti cercavano attivamente di costruire con i propri figli abbiamo toccato diversi temi: il linguaggio della conquista/seduzione vs il linguaggio della relazione e del consenso: ossia come uscire da un linguaggio che reifica l’altro; la naturalizzazione dei tratti sessuali biologici come giustificazione delle asimmetrie del potere e delle violenze di genere; la confusione fra sesso, genere, identità sessuale, orientamento sessuale. Inoltre abbiamo proposto un Glossario sulla sessualità dell’affettività rivolto a genitori e ad adolescenti, inteso come strumento da costruirsi collettivamente e in itinere per fornire strumenti teorici lessicali con l’obiettivo ultimo di contrastare il bullismo di genere nelle scuole.