Icone di Neritudine

 
Sabato 2 aprile ore 17,00
Il femminile nell’iconografia delle madonne nere romaniche 
in dialogo con Carla Zagonara, medico antroposofa
Viaggio alla scoperta della forza terapeutica  e vitale connessa alla sapienza,la conoscenza e l’arte del l’aver cura.
 
 
 
 
 
 
ICONE DI NERITUDINE Opere di Octavia Monaco
Installazione contemplativa e meditativa
25 marzo – 22 aprile 2022

Inaugurazione 25 marzo ore 20,30 
Octavia Monaco dialogherà con Vittoria Ravagli, poeta

Orari da lunedi a giovedi 16,00-19,00 sabato 17,00-19,00

Per info e prenotazioni: info@armoniedonnebologna.it

La pittura di Octavia Monaco è l’esito della propria relazione artistica con la Neritudine, che lei intende quale declinazione femminile del Nero. Quindi condizione generativa e specificatamente aurorale. Le opere che presentiamo in questa mostra sono espressione ovvero immanenza di tale elettivo paradigma che emerge personale, sorgivo e ineludibile a caratterizzare la sua poetica  pittorica. Quintessenza è la Neritudine anche nelle sue opere più luminose. I due trittici e i due quadri anch’essi su legno appartengono ad un ampio ciclo di opere, in cui  ricorre la figura della Vergine Nera. Si tratta di immagini destinate alla contemplazione del Sacro Femminino nelle accezioni che riverberano nella pratica ispirata del “farsi vaso” dell’autrice.

OCTAVIA MONACO nasce in Francia, nel 1963 da madre gallega e da padre salentino. Si forma artisticamente nel settore dell’oreficeria, ma è nell’editoria che trova le iniziali possibilità espressive realizzando illustrazioni per fiabe, leggende e miti, pubblicando in vari paesi del mondo.
Abbandonato l’impegno nell’editoria, dedica da vari anni la personale ricerca artistica, e il proprio mundus imaginalis, simbolico e surreale, totalmente alla pittura essendosi consolidata nel tempo, la profonda e spontanea tensione verso ciò che concerne l’archetipico femminile, quale filo d’oro di un’intima ricerca iconografica, principalmente attorno al mitologema della Grande Madre ritrovando e ri-conoscendo nei saperi archeologico, antropologico e psicanalitico, la propria più autentica radice culturale.