8 marzo 2016

8 marzo 2016

Collettivo LeMatriarcali – Associazione di donne Armonie

In questa piazza dell’otto marzo vogliamo riaffermare l’urgenza di modelli sociali differenti, e cioè modelli di vita matriarcali.

Ogni giorno ascoltiamo notizie di donne uccise in famiglia, di baby sfruttatori e consumatori, di intere popolazioni chiuse nel perimetro di un muro o lasciate fuori dal nostro mondo da cancelli e polizia.

Il patriarcato è in crisi e ai suoi violenti colpi di coda si può  rispondere solo con la radicalità di un’alternativa che vada alla radice dei suoi mali: un diverso patto sociale tra donne.

Vogliamo riaffermare che la storia dell’umanità ha conosciuto in passato e conosce tuttora alter forme di civiltà, molto più avanzate di quella patriarcale, civiltà pacifiche ed egualitarie, senza violenza, stupri o femminicidi, senza ruoli di genere precostituiti, dove la famiglia non è quella nucleare patriarcale e I sistemi di parentela sono matrilineari.

Società che attuano pratiche di mutualità ed economie di sussistenza, dove la ricchezza è distribuita equamente e I metodi di decisione sono consensuali, fuori dalla logica restrittiva della maggioranza.

Società matriarcali senza gerarchie e dominio fondate sulla cooperazione tra I generi. Lì le donne sono le iniziatrici delle comunità e, insieme agli uomini, dettano I principi e le regole della convivenza sociale.

Vogliamo che venga raccontata la loro storia, la nostra altra storia!

Il patriarcato con la sua politica mortifera e guerrafondaia non è sempre esistito, dunque, non è un destino!

Le innumerevoli spinte antagoniste prodotte dalla donne nella storia, continuamente sedate, interrotte e messe a tacere, e I decenni di lotte femministe di resistenza e contronarrazione ci dicono che c’è un passato che vive nel presente e vuole essere affermato.

E’ sulle tracce di quest’altra memoria che vogliamo alimentare la nostra visione e progettualità politica, ora e per il futuro.

Vogliamo nuovi rapporti sociali che vadano oltre l’alternativa che ci è imposta: o famiglia o vita di solitudine e povertà.

Desideriamo altre forme di convivenza, anche al di fuori della coppia donna-uomo sancita dal patriarcato! Basta convivenze che ci legano al mutuo della casa e alla maggiore età dei figli. Basta convivenza normata, la sola a dare accesso a diritti di cittadinanza, insieme al lavoro – merce comandato.

Abbiamo bisogno di modi di vivere che siano davvero responsabili, il cui valore primo non sia la durata della vita, ma la sua cura, la buona vita.

Cura esercitata perchè è un valore sociale e non l’obbligo sottaciuto delle donne. Cura invisibile che scompare sotto forma di dono andando a nutrire un patriarcato già troppo ricco.

Non possiamo più accettare l’impoverimento e la violenza economica, intellettuale e spirituale del capitalismo, la sua logica del successo individuale, la sua etica masochista del lavoro e del “rimandare la vita a più tardi”, rendendoci schiave di un ordine di senso che non ci appartiene, e che non dovrebbe appartene a nessun essere umano.

E’ con il rifiuto di un dio-padre-padrone-padreterno che ci riappropriamo dell’autodeterminazione e della sacralità dei nostri corpi per recuperare il controllo sui mezzi della nostra riproduzione e per riappropriarci della sacralità della Terra, generatrice e sostentatrice della vita.

Perchè nessun ecosistema sarà mai sostenibile, nessuna conversione ecologica sarà mai possibile finchè mercificazione privatizzazione delle risorse della terra avranno la meglio su beni comuni, biodiversità, economie e culture locali.

E’ il mercato che dipende dalla terra e non la terra dal mercato!

E più di ogni altra cosa non vogliamo limitarci a una pratica puramente difensiva, serve una forma di legame sociale che metta in commune, e non spartisca, le risorse socialmente prodotte che ci procuri subito, nel presente, nuove possibilità di vita: l’assegnazione di un reddito sociale incondizionato e universal è tra queste. Non puntiamo solo alla sopravvivenza, ma diritte al piacere di vivere in un mondo senza stress, ansia, depression, competizione, rancore.

E’ con l’esodo dealle forme patriarcali di vita che usciremo dalle nostre enclave occidentali, privilegiate e protette, incontrare l’Altra/l’Altro, e scoprire che siamo noi!

Il nostro bene, è ora che lo diciamo forte, è il bene di tutte e tutti.

Il bene commune più altro e universale, la condizione di esistenza per tutti gli altri beni, sono la Terra stessa e la libertà dei nostri corpi generatrici di vita.

 

Per approfondimenti:

https://lematriarcali.wordpress.com/

https://lematriarcali.wordpress.com/

http://www.hagia.de/it/matriarcato/studi-matriarcali.html