Sapienze di Abya Yala

 

Oggi 12 ottobre Columbus Day    
Ricorrenza celebrata in molti paesi delle Americhe per commemorare il giorno dell’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo, il 12 ottobre 1492. il giorno in cui  purtroppo ancora si celebra un uomo che ha schiavizzato e brutalizzato le popolazioni indigene noi scegliamo di dare il palco alle donne, alle donne di Abya Yala 
 
Troverete sul nostro canale you tube i video dei 4  incontri che  Maria Teresa Messidoro dell’Associazione Lisangà ha tenuto quest’anno in collaborazione con noi
 
 
Abya indica il sangue, quindi la vita e Yala significa la montagna. Abya Yala potrebbe essere tradotto come “terra matura”, “terra viva” o “terra in fiore”.
Nel 1977, il Consejo Mundial de Pueblos Indigenas introduce ufficialmente il nome Abya Yala per indicare tutto il continente latinoamericano.
Sarà il 1992, a cinquecento anni dal saccheggio dell’America Latina da parte dei conquistatori europei, a consacrare definitivamente il nome di Abya Yala, attualmente utilizzato da scrittori, gruppi e movimenti per ribadire la propria identità, nel rispetto delle radici della propria cultura millenaria.
Una cultura presente in una terra ricca di doni unici e di una diversità magnifica, la terra degli antenati degli attuali popoli latinoamericani, capaci di unirsi alla Madre Natura per dare un’anima al proprio territorio.

Con il passare degli anni Abya Yala è diventato qualcosa di più che un termine: si è trasformato in una scelta, in una posizione politica, sociale, economica e di vita. Perché il concetto di Abya Yala non è nato nelle aule accademiche, ma dalla pancia delle comunità conquistate, schiacciate e quindi rese invisibili.
Prima del colonialismo, questa parola era utilizzata per dare un nome alla esistenza stessa della Terra. 
Oggi, incarna la lotta contro la colonialità, la colonialità del potere di cui parlava Anibal Quijano, dando al continente latinoamericano una identità che esisteva prima che fosse latinoamericano. Un territorio che prima di tutto era ed è indigeno e afrodiscendente.
Lottare a partire da Abya Yala non è lo stesso che lottare a partire dall’America Latina.  
A maggior ragione, in un’ottica femminista e antipatriarcale, è doveroso partire da Abya Yala.. 
 
                                                                                                                                                                                                                                               Maria Teresa Messidoro  20.8.2023

 

SAPIENZE DI ABYA YALA insegnamenti e pratiche di r’esistenze femministe dal sud del mondo

4 incontri on line di lunedì dalle 20,30 alle 21,30 con Maria Teresa Messidoro  –  Associazione Lisangà culture in movimento di Giaveno (Torino)

27 Febbraio Donne che sfidano il potere: “Yo soy porque somos” Agli inizi del 900, una donna nubile, indigena, zoppicante, si è presentata come candidata alle Presidenziali  in El Salvador quando le donne non avevano nemmeno diritto al voto. Era Prudencia Ayala.La sfida di Prudencia Ayala si collega alla candidature di Marichuy in Messico (2018), proposta dal mondo zapatista, a Francia Marquez, attuale Vicepresidentessa della Colombia e a all’attuale Ministra delle popolazioni indigene in Brasile  Sônia Guajajara

13 Marzo Donne contro il terricidio  Il termine weichafe, (guerriera nella lingua mapuche, il mapundungun), non ha un carattere bellicista. Moira   Millan, weichafe della nazione Mapuche, combatte il terricidio, perché esiste il corpo individuale ed il corpo collettivo, il territorio. Oltre all’esperienza di Moira, in sintonia con i femminismi comunitari di Guatemala e Bolivia, ascolteremo gli insegnamenti di  Lolita Chavez e Lorena Cabnal.

27 Marzo Las buscadoras. Mamme, figlie, nonne, attiviste spesso poco note, in Messico, in Centro e Sud America esprimono in modi diversi il dolore della scomparsa dei propri cari. Un filo le lega alle Madri de Plaza de Mayo e a tutte le Associazioni latinoamericane che hanno caratterizzato l’opposizione alle dittature latino-americane degli anni 70. Le stanze dei propri cari, decorate, curate e conservate intatte nella loro forma originale, diventano lo spazio di contatto con i desaparecidos, a cui viene finalmente dato un volto.

3 Aprile L’impronta del Cuidado delle ecofemministe latino americane. Yayo Herrero, Cristina Carrasco, Maristella Svampa ed altre ecofemministe latino americane ci propongono, sul modello dell’impronta ecologica, l’impronta del cuidado (la cura). Una teoria che si impasta nelle lotte quotidiane a difesa del proprio territorio e della vita  e che diventa una sfida …  e lo sarà anche per noi riesaminare le teorie e pratiche eurocentriche di cura, alla luce dei loro insegnamenti! 

Saranno messi a disposizione materiali di approfondimento provenienti dalle femministe di cui verranno narrate esperienze individuali e collettive da un punto di vista di genere. La finalità è di ascoltare i loro insegnamenti per integrarli, adattandoli alla nostra vita quotidiana qui.

Abbiamo progettato questi incontri per finanziare la Biblioteca prof. Gálvez di San Francisco Echeverría, in El Salvador e consigliamo una donazione di 40 euro per tutti i 4 incontri da fare  all’associazione Lisangà

Conto corrente postale n. 91190033   IBAN IT09Q0760101000000091190033   Causale Sapienze    Armonie 2023

Maria Teresa Messidoro, insegnante di fisica, dal 1980 si avvicina all’America Latina in particolare a El Salvador, Guatemala e Honduras compiendo numerosi viaggi.  Impegnata inizialmente nei comitati di solidarietà con El Salvador e Guatemala, poi coordinatrice europea per la solidarietà con il sindacato degli insegnanti salvadoregni, matura un’esperienza presso la Commissione dei Diritti Umani all’Onu e partecipa alla riunione internazionale sui diritti Umani in Cile nel 1990. Ha lavorato nel mondo del commercio equo solidale e nel volontariato.   Autrice di libri e articoli, relatrice su problematiche centroamericane e latinoamericane, con un occhio di genere. E’ vicepresidente  dell’Associazione Lisangà (sito www.lisanga.org)  che tra le numerose attività dal 2005  sostiene un villaggio autogestito di El Salvador.