Percorsi di un altro genere

PERCORSI DI UN ALTRO GENERE
Laboratori di educazione alle differenze per bambine/i e pre-adolescenti
Presentazione del progetto La violenza contro le donne è un problema culturale, sociale e pedagogico, che si manifesta e si riproduce nei linguaggi, nei ruoli reciproci, nelle teorie implicite su sé stesse/i e sull’altro/a, nelle storie che ci vengono raccontate e che noi ci raccontiamo. Le relazioni tra i sessi, le aspettative sociali riguardanti attitudini, comportamenti, caratteristiche dei due generi -maschile e femminile- sono il terreno che può favorire e legittimare la violenza contro le donne. Il contrasto alla violenza di genere è pertanto un problema complesso per il quale non esistono ricette facili e che non può essere compreso e spiegato utilizzando un unico paradigma conoscitivo. La prevenzione della violenza è tra gli obiettivi prioritari dell’associazione Armonie che fin dal 1994 ha cercato di promuovere attraverso progetti, azioni di sensibilizzazione e comunicazione, un servizio di ascolto telefonico (Voci di donne), consulenze gratuite di avvocatesse, psicologhe, ginecologhe ed esperte in medicine non convenzionali, offrendo inoltre la nostra sede come luogo di incontro, un punto di riferimento e socializzazione per contrastare l’isolamento, dare sostegno e solidarietà alle donne che troppo spesso sono sole o si sentono sole ad affrontare le difficoltà che quotidianamente incontrano nell’espletamento del ruolo genitoriale, ma anche nelle relazioni d’intimità e nello spazio pubblico. A Bologna, diverse associazioni e gruppi sono da tempo impegnati a ridefinire i rapporti tra i sessi e lavorano per le donne e con le donne in difficoltà cercando di coordinare azioni, esperienze e competenze, costruendo percorsi, all’interno e con le comunità, in rapporto anche con le Istituzioni pubbliche e private che consentano alle persone di assumere un ruolo attivo, di mettere in gioco il proprio sapere e i propri pregiudizi, con l’intento di promuovere una cultura non violenta, diversa e alternativa a quella sessista dominante. Oggi più che mai l’associazione Armonie sente dunque prioritario continuare a promuovere nel territorio cittadino percorsi culturali efficaci in collaborazione con diverse realtà. In questa prospettiva l’associazione partecipa alla Rete “Attraverso lo Specchio”, coordinamento di associazioni che, dalla loro diversa e specifica posizione, hanno deciso di agire in modo condiviso nel campo dell’educazione al genere.

Inoltre, nello specifico del presente progetto, Armonie intende valorizzare le azioni di coordinamento sul territorio facendo rete con le altre associazioni e le realtà sociali ed educative che abitano il Quartiere Savena e che condividono con noi la lotta contro la violenza sulle donne e l’educazione contro gli stereotipi di genere. A questo proposito, intendendo lavorare in maniera capillare e radicata sull’area del quartiere Savena, il progetto si propone di coinvolgere l’Associazione Senza il Banco (Q. Savena). Con il presente progetto intendiamo rivolgere il nostro impegno in particolare a due fasce d’età: • al mondo dell’infanzia (età 6-10 anni), perché l’immaginario stereotipato di genere che fonda le relazioni adulte tra i generi si collega strettamente ai processi di costruzione dell’identità maschile e femminile acquisite sin dalla più tenera età. Per questo motivo crediamo siano necessari percorsi che incoraggino percorribilità di modalità relazionali basate sul rispetto e la valorizzazione delle differenze. • ai pre-adolescenti (età 11-15 anni), perché la domanda “chi sono io?” rappresenta l’interrogativo centrale, cosciente ed esplosivo che dà origine alle prime sperimentazioni relazionali amorose con i/le propri/e pari. In questa fase è dunque urgente disporre ragazze e ragazzi alla riflessione sugli stereotipi di genere, che più ci determinano, nonché sulle violenze che ne derivano, al fine di intraprendere relazioni e comportamenti più liberi e rispettosi delle differenze.
Obiettivi, destinatari, risultati attesi
Obiettivi generali
• Creare uno spazio in cui dare rappresentazione all’eterogeneità dei modelli familiari e delle identità di genere possibili in modo ludico, artistico e propositivo;
• Favorire fin dall’infanzia uno sviluppo critico, autonomo e riflessivo che possa aiutare i bambini e le bambine, così come i genitori, a superare le difficoltà sempre più frequenti a riconoscere e a comunicare in modo efficace i propri affetti, sentimenti ed emozioni;
• Imparare a riconoscere gli stereotipi di genere dal punto di vista del linguaggio e delle rappresentazioni, dei modelli culturali ed educativi che impoveriscono la definizione di sé e che possono contribuire a fondare e a giustificare atteggiamenti di violenza futuri; • Favorire una lettura critica e consapevole del modo in cui i modelli culturali possono agire come stereotipi sulla definizione di sé, impedendo e/o problematizzando la piena espressione dei propri bisogni, attitudini, desideri; • Proporre ai genitori di pensare la pratica educativa e il proprio ruolo genitoriale in una prospettiva di genere e di educazione alla differenza, favorendo così una crescita libera da modelli normativi e stereotipati.
Destinatari Come già preannunciato i destinatari del progetto apparterranno a due fasce d’età: • Le bambine ed i bambini in età scolare dai 6 ai 10 anni. Destinatari saranno anche i genitori, od eventualmente altri accompagnatori dei bambini, come sorelle/fratelli o nonni, che affiancando i bambini saranno a loro volta coinvolti e affronteranno l’attività da una prospettiva propria. • Le/i pre-adolescenti di età fra gli 11 e i 15 anni, frequentanti la scuola secondaria di primo grado.
Luoghi di realizzazione
I laboratori verranno svolti in diversi luoghi del Quartiere Savena: le attività rivolte a bambine e bambini, e alle loro famiglie, potranno interessare i locali della Coop San Ruffillo, mentre quelle che riguardano gli adolescenti potranno essere realizzate presso la sede dell’Associazione Senza il Banco. Tuttavia altri luoghi del quartiere sono in fase di individuazione in base alle collaborazioni con le varie realtà educative della zona.
Tempi/Azioni
Il progetto comprende all’incirca quattro incontri: due rivolti alle bambine e ai bambini fra i 6 e gli 11 anni; e due rivolti ai pre-adolescenti fra gli 11 e i 15 anni circa. Compatibilmente con le programmazioni relative ai calendari delle diverse realtà sociali coinvolte, due incontri potranno essere pensati prima dell’estate (aprile-maggio 2018) coinvolgendo dapprima i più giovani e lavorando sugli stereotipi di genere in maniera ludica ed interattiva; in un secondo momento (nei mesi di ottobre e novembre), in vista della data conclusiva del progetto, il 25 novembre, si attiveranno i laboratori rivolti ai pre-adolescenti con l’obiettivo di concentrarci maggiormente su stereotipi e violenze. Una particolare attenzione al tema del cyber-bullismo sarà rivolta nel contesto di questi laboratori. Infatti, il pubblico di millennials è senza dubbio quello più esposto alle recenti forme di violenza che interessano social-network e nuove tecnologie di comunicazione. Metodologia Intendiamo l’educazione al genere come uno spazio di esplorazione e di espressione di sé. Il ruolo delle conduttrici non è quello di indicare in maniera normativa ciò che considerano essere esatto o giusto o migliore, ma quello di favorire la ricerca, la curiosità e la capacità personali di dubitare di alcuni modelli normativi rigidi. Le risposte agli interrogativi sollevati restano nell’ambito della soggettività e possono essere provvisori. Per questo motivo, le differenze di punti di vista e di esperienze vissute possono essere valorizzate o messe in discussione con rispetto attraverso la relazione, la condivisione e il confronto. Attraverso i laboratori di lettura, le educatrici non intendono farsi espressioni di un modello assoluto di femminilità/mascolinità, ma portatrici di un modo possibile e consapevole di essere donne e uomini che si mettono in gioco nella relazione educativa. Gli incontri saranno condotti due operatrici: una laureata in filosofia e in studi di genere a Parigi, ed una dottoressa in studi di genere formatasi a Bologna. Entrambe sono socie dell’associazione Armonie, con esperienze di studio e di lavoro nell’ambito dell’identità di genere, della sessualità e delle forme di disagio e di violenza legate a queste. Inoltre, entrambe le operatrici hanno esperienze di conduzione e coordinazione di attività educative di prevenzione alla violenza di genere rivolte a diverse fasce d’età e a diversi tipi di pubblico.
Materiali e strumenti
Per i più grandi, momenti di relazione frontale si alterneranno ad attività più interattive e pratiche.Sono previsti lavori individuali e discussioni di gruppo in cui verranno utilizzati dispositivi audio-visivi, tecniche della narrazione biografica, brainstorming, analisi di casi.
I più piccoli saranno invece coinvolti in attività ludiche e creative, con l’ausilio di materiali artistici e ricreativi nonché di supporti audio-visivi.
Contatti
Francesca Corrado corrado.francesca87@gmail.com 
Antonella Crichigno antonellacrichigno@me.com