Dentro le differenze. Percorsi alla scoperta di relazioni d’altro genere


loca_color02-che-differenzaDentro le differenze. 
Percorsi alla scoperta di relazioni d’altro genereloca_color01-che-differenza

Presentazione del progetto

 “Sarebbe un vero peccato se le donne scrivessero come gli uomini, o vivessero come gli uomini, o assomigliassero agli uomini, perché se due sessi non bastano, considerando la vastità e la varietà del mondo, come potremmo cavarcela con uno solo? Non dovrebbe l’educazione evidenziare le differenze piuttosto che le somiglianze?” Virginia Woolf

La violenza contro le donne è un problema culturale, sociale e pedagogico, che si manifesta e si riproduce nei linguaggi, nei ruoli reciproci, nelle teorie implicite su sé stesse/i e sull’altro/a, nelle storie che ci vengono raccontate e che noi ci raccontiamo. Le relazioni tra i sessi, le aspettative sociali riguardanti attitudini, comportamenti, caratteristiche dei due generi, maschile e femminile, sono il terreno che può favorire e legittimare la violenza contro le donne. Il contrasto alla violenza di genere è pertanto un problema complesso per il quale non esistono ricette facili e che non può essere compreso e spiegato utilizzando un unico paradigma conoscitivo.

La prevenzione della violenza è tra gli obiettivi prioritari della mission dell’associazione Armonie che fin dal 1994 ha cercato di promuovere attraverso progetti, azioni di sensibilizzazione e comunicazione, un servizio di ascolto telefonico, Voci di donne, consulenze gratuite di avvocate, psicologhe, ginecologhe ed esperte in medicine non convenzionali, offrendo inoltre la nostra sede come luogo di incontro, un punto di riferimento e socializzazione per contrastare l’isolamento, dare sostegno e solidarietà alle donne che troppo spesso sono sole o si sentono sole ad affrontare le difficoltà che quotidianamente incontrano nell’espletamento del ruolo genitoriale, ma anche nelle relazioni d’intimità e nello spazio pubblico.

A Bologna, diverse associazioni e gruppi sono da tempo impegnati a ridefinire i rapporti tra i sessi e lavorano per le donne e con le donne in difficoltà cercando di coordinare azioni, esperienze e competenze, costruendo percorsi, all’interno e con le comunità, in rapporto anche con le Istituzioni pubbliche e private che consentano alle persone di assumere un ruolo attivo, di mettere in gioco il proprio sapere e i propri pregiudizi, con l’intento di promuovere  una cultura non violenta, diversa e alternativa a quella sessista dominante.

Oggi più che mai l’associazione Armonie sente dunque prioritario continuare a promuovere nel territorio cittadino percorsi culturali efficaci in collaborazione con diverse realtà. In questa prospettiva l’associazione partecipa alla Rete “Attraverso lo Specchio”, coordinamento di associazioni che, dalla loro diversa e specifica posizione, hanno deciso di agire in modo condiviso nel campo dell’educazione al genere.

Ora, l’associazione Armonie propone il presente progetto come risultato virtuoso di un fattivo rapporto di scambio di conoscenze e saperi con l’associazione Maschile Plurale, lo Studio di Psicoterapia Leucò e il gruppo “Maddalene” di Bologna. Ci preme anche evidenziare che il progetto è parte integrante del più complessivo lavoro di comunità all’interno del Quartiere Savena, rivolto in particolare a preadolescenti e adolescenti.

Con il presente progetto intendiamo rivolgere ancora e maggiormente il nostro impegno in particolare al mondo dell’adolescenza perché la questione della violenza di genere si collega strettamente ai processi di costruzione dell’identità maschile e femminile e alla percorribilità di modalità relazionali di rispetto e valorizzazione delle differenze.

L’adolescenza è una fase complessa della vita che pone continui interrogativi e dubbi sulle diverse esperienze che contribuiscono ad autodefinirsi e a rappresentarsi agli altri. La scuola è il luogo privilegiato nel fornire gli strumenti per la formazione della futura cittadinanza attiva e nell’accompagnare la crescita personale dei ragazzi e delle ragazze. A scuola, nello scambio quotidiano tra generi e generazioni diverse, si impara a riconoscere i propri bisogni, le proprie risorse e specificità, si acquisisce una maggiore consapevolezza di sé e della visione personale del mondo.

In questo progetto riteniamo importante dedicare un’attenzione particolare all’educazione in un’ottica di genere. La scuola obbliga le giovani generazioni a confrontarsi con la diversità (culturale, di classe, di provenienza geografica), ma non sempre è in grado di articolare la complessità delle differenze di genere che abitano il contesto educativo, spesso le differenze di genere vengono fatte “rientrare” nell’ordine naturale delle cose. E’ opportuno un lavoro educativo che stimoli tanto il corpo docente tanto gli/le alunni/e a pensarsi non come soggetti astratti ma come soggetti sessuati, ciascuno portatore di una sua differenza di genere, intrecciata alle altre differenze che lo/a costituiscono. E’ altresì rilevante far emergere la pluralità di esperienze concrete di femminilità e mascolinità.  Il progetto vuole offrire a ragazze e ragazzi l’opportunità di confrontarsi e/o identificarsi con persone adulte del proprio genere, non espressioni di un modello assoluto di femminilità/mascolinità, ma portatrici/portatori di un modo possibile e consapevole di essere donne e uomini che si mettono in gioco nella relazione educativa.

Armonie in questo ambito ha già realizzato il laboratorio “Lisa & Bart”, dieci incontri per le/gli adolescenti frequentanti il Centro “Anni verdi” del Quartiere Savena e il progetto W la differenza con ragazze/i della scuola media Farini, con il contributo l’uno del Quartiere Savena, l’altro della Provincia di Bologna. Entrambi i progetti erano volti a stimolare le/gli adolescenti ad una riflessione sulle differenze di genere, l’affettività, le relazioni e il rispetto come strumenti di prevenzione di comportamenti di prevaricazione e violenza.

Maschile Plurale è una rete di uomini che mettono in discussione i modelli maschili dominanti e ricercano nuove forme di relazioni tra uomini e tra uomini e donne, libere da linguaggi sessisti, virilisti e omofobi. Sono uomini che interrogano la propria soggettività maschile nelle relazioni pubbliche come in quelle private, riconoscendo la propria parzialità e il proprio sguardo sessuato sul mondo. I diversi gruppi di uomini in Italia partecipano ad eventi e iniziative politiche, partecipano a progetti nazionali ed europei, in collaborazione con movimenti di donne e centri antiviolenza. Il gruppo bolognese ha contribuito dal 2006 alla diffusione in Italia della campagna del Fiocco Bianco, campagna contro la violenza maschile sulle donne rivolta specificatamente agli uomini e che aveva tra le sue principali azioni progetti educativi per ragazzi e ragazze delle scuole secondarie. Attualmente Maschile Plurale è tra i promotori del Progetto FIVE MEN “FIght ViolencE against woMEN” promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri e finanziato dalla Commissione Europea.

Il coordinamento è affidato a Maria Teresa Ganzerla, referente per l’Associazione Armonie, titolare del progetto.

Da parte del Quartiere Savena si aderisce e si sostiene con convinzione il progetto come dimostrato dalla dichiarazione allegata.

Obiettivi, destinatari, risultati attesi

Obiettivi generali

  • Indagare e riconoscere gli stereotipi di genere dal punto di vista del linguaggio e delle rappresentazioni, dei modelli culturali ed educativi che impoveriscono la definizione di sé e che possono contribuire a fondare e a giustificare atteggiamenti di violenza;
  • Sperimentare modalità comunicative nei rapporti tra ragazze e ragazzi basate sull’ascolto non giudicante, il rispetto e la valorizzazione delle differenze;
  • Superare le difficoltà sempre più frequenti a riconoscere e a comunicare in modo efficace i propri affetti, sentimenti ed emozioni;
  • Dare spazio a ragazze e ragazzi di esprimere un loro punto di vista critico, riflessivo attraverso il linguaggio artistico.
  • Favorire il benessere all’interno del contesto scolastico, promuovendo condizioni favorevoli ad un clima di fiducia e cura reciproca, accogliente e inclusivo

 Destinatari

Pre adolescenti  e adolescenti della Scuola secondaria di 1° , Scuola media Il Guercino e di 2°, Istituto Manfredi – Tanari di Bologna.

Destinatari saranno anche insegnanti delle classi di scuola media che parteciperanno al progetto.

Luogo di realizzazione

Le sedi scolastiche.

 

Tempi/Azioni

Il progetto si prevede della durata di tre mesi a cominciare da ottobre 2015 e sarà diviso in vari momenti:

  • incontri con gli insegnanti
  • realizzazione degli incontri e/o laboratori
  • verifica/monitoraggio in itinere
  • al termine dell’esperienza restituzione alle/ai coetanei e alla cittadinanza attraverso incontri dedicati nelle scuole coinvolte nel progetto e/o in luoghi significativi della comunità.

Articolazione del progetto secondo due percorsi dedicati

  1. A) Per la scuola media inferiore – “Che differenza fa?”

Premessa metodologica

Intendiamo l’educazione al genere come uno spazio di esplorazione ed espressione di sé. Ruolo dei conduttori non è indicare cosa è esatto o giusto o migliore ma favorire la ricerca, la curiosità e la capacità personali di porsi domande. Le risposte a tali domande restano soggettive e provvisorie e in quanto tale possono essere messe in gioco nella relazione in modo rispettoso delle differenze di punti di vista e di vissuti

l percorso è rivolto alle ragazze e ai ragazzi di una classe terza media e al suo gruppo docenti e si articola in due diverse fasi.

Il percorso con la classe è di 4 incontri di 2 ore l’uno e prevede la presenza in classe di un’insegnante con il/la quale si condivideranno gli obiettivi e la modalità di conduzione degli incontri.

Il percorso con il gruppo docenti si articola in due incontri della durata di 2 o 3 ore l’uno.

Gli incontri sono condotti da una psicologa psicoterapeuta dello studio Leucò di Bologna e da un educatore dell’associazione Maschile Plurale.

Obiettivi specifici

  • Offrire alle ragazze ai ragazzi la possibilità di vivere da protagoniste e da protagonisti un’esperienza di esplorazione e di narrazione del proprio modo di abitare il genere, a partire dall’esperienza personale e dalla definizione di sé e delle/degli altri.
  • Favorire una lettura critica e consapevole del modo in cui i modelli culturali possono agire come stereotipi sulla definizione di sé, impedendo e/o problematizzando la piena espressione dei propri bisogni, attitudini, desideri.
  • Fornire al corpo docente strumenti per rivedere e pensare la pratica educativa in una prospettiva di genere, facendo dialogare il ruolo professionale con la dimensione identitaria, la soggettività sessuata dei/delle docenti.
  • Favorire nei/nelle docenti l’acquisizione di buone prassi per promuovere una cultura rispettosa di tutte differenze all’interno della scuola e supportare la crescita complessiva dei ragazzi e delle ragazze, libera da modelli normativi e stereotipati.

Percorso con la classe

Il primo incontro Proponiamo alle ragazze e ai ragazzi di presentarsi, attraverso giochi che propongono da subito uno sguardo di genere sulla propria identità. Costruiamo insieme una definizione condivisa di differenza di genere, lasciando emergere tutti gli interrogativi, le aspettative e le eventuali contrapposizioni all’interno del gruppo classe.

Nel secondo incontro Si entra più nel merito dell’esplorazione dei modelli di maschile e femminile del gruppo, attraverso giochi, brainstorming, cartelloni. A partire dai modelli emersi andiamo insieme a cercare e a definire cos’è uno stereotipo, come agisce in modo esplicito o implicito nell’orientare le proprie scelte, a quali bisogni risponde e come sia possibile affrancarsene senza smarrirsi.

Nel terzo incontro Proponiamo al gruppo un lavoro più strettamente narrativo, a partire dagli stimoli forniti dalla visione di un cortometraggio. La storia accennata nel film viene utilizzata per immaginare scenari possibili, a volte coerenti con la propria visione della realtà, a volte inediti e nuovi. Il lavoro narrativo consente di mettere in gioco i significati emersi negli incontri precedenti e, per chi vuole, di raccontare e raccontarsi attingendo all’autobiografia.

Nel quarto incontro Dividiamo la classe in uno o due gruppi e chiediamo alle ragazze e ai ragazzi di ideare una proposta di immagine/fumetto che abbia lo scopo di comunicare al mondo il loro pensiero in merito alle differenze di genere, così come lo percepiscono alla fine del percorso. L’idea può essere poi tradotta in un prodotto finale (un manifesto, un disegno su una maglietta, un fumetto) che rimanga a ragazze/i e alla scuola come testimonianza del percorso e che possa essere utilizzato per comunicare i nuovi significati emersi nei contesti di vita esterni alla scuola.

 Conclusione

In collaborazione con le/gli insegnanti si prevede un momento di presentazione del lavoro svolto a tutte le altre classi dell’istituito o alle altre terze medie, presentazione che vede direttamente coinvolt* come protagonist* le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al percorso.

 Materiali

Cartelloni, videoproiettore. In tutti gli incontri chiediamo alla classe di togliere i banchi e di disporsi in cerchio.

 Tempi

Gli incontri si prevedono a una cadenza quindicinale e in orario scolastico.

 Percorso con il gruppo docenti

Sono previsti due incontri con gli/le insegnanti della classe che aderisce al progetto.

Verranno approfonditi contenuti e processi del lavoro educativo seguendo alcune tracce:

  • Il ruolo della scuola quale luogo di riproduzione o emancipazione rispetto a modelli maschili e femminili stereotipati; rinforzo o messa in discussione delle categorie e ruoli di genere nei curricula, come allenare ogni sapere disciplinare ad uno sguardo di genere.
  • Il genere come chiave di lettura del ruolo dell’insegnante: dalla “apparente” neutralità alla messa in gioco della propria soggettività, dell’appartenenza di genere nel lavoro con ragazzi e ragazze.
  • Strumenti e strategie per leggere con maggiore consapevolezza le aspettative reciproche legate alle appartenenze di genere nel rapporto docente/studente nei momenti educativi formali (la lezione) e momenti informali (l’intervallo, la pausa mensa, etc.), tra saper fare (comportamenti) e saper essere (il vissuto, la componente emotiva).

Metodologia e strumenti

Momenti di relazione frontale si alterneranno ad attività più interattive.

Sono previsti lavori individuali e discussioni di gruppo in cui verranno utilizzati dispositivi audiovisivi, tecniche della narrazione biografica, analisi di casi.

  1. B) Per la scuola superiore – Teatro dell’Oppresso “Gioco di ruoli”

Il laboratorio sarà condotto da due formatrici dell’associazione Krila – Il Camaleonte, attiva nel territorio bolognese da quasi dieci anni. Dal 2013 l’associazione ha attivato al suo interno un percorso di riflessione e indagine artistica sulle tematiche di genere che si è concretizzato con la creazione del gruppo “Maddalene” nato nel settembre del 2014. Il gruppo Maddalene-Bologna è un laboratorio permanente che fa parte di un network internazionale e si pone l’obiettivo di promuovere un’esplorazione e un dialogo sulle oppressioni delle donne nella società.

 Destinatari

Il laboratorio è rivolto a studentesse e studenti di scuola secondaria di 2° grado.

Obiettivi specifici

  • Individuare pregiudizi legati alla costruzione dei ruoli nella società
  • Far emergere il vissuto personale dei partecipanti in relazione alle tematiche di genere
  • Rielaborare le riflessioni in chiave estetica
  • Stimolare un dialogo sulla costruzione sociale dei ruoli
  • Realizzare una presentazione finale del percorso
  • Indagare delle possibilità di cambiamento

Strumenti/Attività

Dal punto di vista metodologico verrà data attenzione:

  • Alla dimensione di gruppo: creazione di uno spazio di ascolto e di accoglienza con momenti ludici e di riflessioni condivise
  • Alla dimensione maieutica: il formatore e conduttore è facilitatore di un processo di apprendimento e di un’attiva partecipazione del gruppo nell’esplorazione di significati, punti di vista, e nella costruzione del sapere e creazione di un linguaggio
  • Alla moltiplicazione dei punti di vista: Il TdO accetta la complessità, invece che ridurre e semplificare, amplia lo sguardo e moltiplica le prospettive.

Fasi di lavoro

Un primo incontro introduttivo in cui verrà presentata una performance teatrale prodotta dal gruppo di Teatro delle Oppresse “Maddalene” Bologna. La performance indaga i meccanismi di costruzione dei modelli educativi di genere e della definizione dei ruoli che da questi derivano, che nel percorso di vita da bambine ad adulte interiorizziamo, mettendoli in relazione con quelli veicolati e riprodotti dal mondo dei media e della pubblicità.  In quest’occasione gli studenti e le studentesse saranno invitati a riflettere sugli stereotipi di genere nella attuale società della comunicazione a partire anche dalle proprie esperienze personali e verranno avvicinate/i al linguaggio teatrale.

Sarà quindi un primo momento di riflessione cui seguirà un Laboratorio teatrale così articolato:

I incontro: verso la creazione di un clima di gruppo positivo

Si partirà da un lavoro su di sé, sulla creazione di un clima di gruppo positivo, in cui ognuno/a possa liberamente esprimersi. Verranno quindi proposti giochi-esercizi di fiducia e cooperazione e percorsi sensoriali finalizzati a cominciare ad usare diverse possibilità espressive funzionali al lavoro successivo.

II e III incontro: ricerca e analisi dei temi da poter trattare attraverso strumenti teatrali in gruppo

In questa fase si proporranno diverse attività teatrali con lo scopo di fare emergere i vissuti quotidiani dei/delle ragazzi/ragazze promuovendo una connessione tra questi e le più ampie dinamiche sociali, culturali e comunicative.

L’intento è infatti in primo luogo di fare emergere quali stereotipi di genere, modelli e modalità di relazione le /i partecipanti riconoscono e in quali contesti di vita per loro si manifestano, per poi analizzare i processi e le dinamiche relazionali, culturali sociali che li costruiscono e li riproducono.

Verranno usate diverse tecniche tra cui il Teatro Immagine, che privilegia il linguaggio non verbale, quindi un linguaggio analogico in grado di aprire a diverse possibilità di significato a seconda dello sguardo di chi osserva, ma anche altri strumenti come il Teatro giornale che consentiranno di riflettere sul linguaggio e le immagini che ci arrivano dal mondo dei media.

IV incontro: rielaborazione estetica

Verrà attivato un processo di ricerca e creazione estetica sui temi del Laboratorio emersi e indagati nelle fasi precedenti con l’intento non di insegnare una tecnica artistica, ma di promuovere la scoperta e lo sviluppo di un proprio linguaggio, di stimolare un proprio modo personale di creazione, per riappropriasi del processo di creazione.

L’intento ultimo è quello di dare spazio alle ragazze e ai ragazzi per esprimere in autonomia un punto di vista critico e riflessivo, attraverso il linguaggio artistico. Il lavoro estetico, attraverso la creazione di immagini, parole, suoni, è qui inteso infatti come processo di creazione di metafore quale modo di intendere la realtà. Nel processo di rappresentazione si attiva un processo di comprensione più ricco e un processo di scelta che stimola la creazione di una propria visione, di una propria opinione.

 Materiali

  • Materiale di cartoleria (forbici, nastro adesivo, fogli grandi, colori…)
  • Materiale di recupero (pattume pulito, stoffe…)

Tempi

Sono previsti quattro incontri della durata di tre ore preferibilmente in orario scolastico. I tempi e luogo dell’eventuale presentazione finale sarà concordata con l’amministrazione scolastica.

 Bologna, aprile 2015

relazione finale Dentro le differenze